La festa di Sant’Antonio Abate a Venaria Reale: il battito della terra tra tradizione e fede

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Nel cuore dell’inverno, quando la natura sembra addormentata sotto il velo della stagione fredda, c’è un rito che scala le comunità e rinsalda i legami con le proprie radici: stiamo parlando delle celebrazioni per Sant’Antonio Abate, una tradizione rurale ancora molto diffusa che oltre a omaggiare la terra e la vita contadina si fa canto d’amore per il mondo animale e, soprattutto negli ultimi anni, si è rivelata un momento importante per celebrare il legame fra l’uomo e gli animali domestici.

Anche Venaria Reale ha organizzato una giornata speciale per questa ricorrenza, così, nella giornata di domenica 23 febbraio, il suono dei trattori che sfilano per le vie, ha dato inizio alla celebrazione. I mezzi agricoli si sono così riuniti davanti al sagrato della parrocchia Santa Gianna Beretta Molla. 

L’iniziativa, organizzata dal Comitato di Sant’Antonio e dalla Pro Loco di Altessano e Venaria Reale, con il patrocinio della Città, ha visto la partecipazione di oltre venti mezzi agricoli, accolti con entusiasmo dai cittadini e dalle autorità locali. Presenti il sindaco Fabio Giulivi, il vicesindaco Gianpaolo Cerrini, gli assessori Monica Federico e Luigi Tinozzi, e i consiglieri comunali Mimma Chirico, Pino Capogna e Giuseppe De Candia.

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Anche le forze dell’ordine, rappresentate dalla Polizia Locale e dalla stazione carabinieri di Venaria Reale, hanno preso parte all’evento, sottolineando il forte senso di appartenenza e protezione della tradizione.

Celebrazioni per Sant’Antonio Abate a Venaria Reale 

Dopo la Santa Messa, officiata dal parroco don Iginio Golzio e da don Ezio Magagnato, si è svolta la solenne benedizione dei doni dell’agricoltura, dei mezzi agricoli e degli animali. Un momento di raccoglimento e di forte valenza simbolica, in cui la comunità ha riaffermato il proprio legame con la terra e con le proprie radici contadine.

“Oggi abbiamo celebrato Sant’Antonio con la tradizionale benedizione dei trattori presso la chiesa di Santa Gianna a Gallo Praile, alla presenza di Don Igino e Don Ezio – ha commentato il sindaco Fabio Giulivi –  Un sentito grazie al Comitato e alla Pro Loco per il prezioso impegno nella difesa delle nostre tradizioni e della memoria di questa festa così radicata nella storia della nostra città. Un enorme grazie anche a tutti i lavoratori del settore agricolo! Nonostante la grave crisi, portano avanti con passione le loro imprese familiari, custodendo i valori della terra e del duro lavoro”.

Ma perché Sant’Antonio Abate è considerato il protettore degli animali?

Questa devozione affonda le sue radici nel Medioevo, epoca in cui il culto del Santo si diffuse ampiamente grazie agli Ordini Antoniani. Questi ordini religiosi erano dediti all’assistenza ai pellegrini e alla cura dei malati affetti dal cosiddetto “fuoco di Sant’Antonio”, una patologia dolorosa causata da un’infezione virale. Per curare questa malattia, gli Antoniani utilizzavano un unguento a base di grasso di maiale, un fatto che contribuì a creare l’associazione tra il Santo, il maiale e la guarigione.

L’iconografia tradizionale raffigura spesso Sant’Antonio con un maialino ai suoi piedi, simbolo di questa antica connessione. Nel tempo, questa immagine si è consolidata, fino a far sì che il Santo venisse riconosciuto come il protettore di tutti gli animali. Da qui deriva la tradizione, ancora viva oggi, della benedizione degli animali nel giorno della sua festa.

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Oltre all’aspetto religioso, il rito della benedizione assume un valore culturale profondo: rappresenta un modo per riaffermare il legame tra l’uomo e la natura e per chiedere protezione per gli animali, i campi e i contadini. Un gesto che, nella sua semplicità, custodisce secoli di storia e di tradizioni tramandate di generazione in generazione.

L’evento di Venaria Reale si inserisce in una lunga tradizione di celebrazioni dedicate a Sant’Antonio Abate in tutta Italia. In molte regioni, la sua festa rappresenta un appuntamento imperdibile, un momento in cui le comunità si ritrovano per onorare il proprio passato e per guardare al futuro con fiducia.

In un’epoca in cui il settore agricolo affronta numerose sfide, dalla crisi economica al cambiamento climatico, queste celebrazioni assumono un significato ancora più profondo. Ricordano l’importanza di sostenere e valorizzare il lavoro degli agricoltori, custodi di un patrimonio di saperi e tradizioni che rischierebbe altrimenti di perdersi.

La parata dei mezzi agricoli e la benedizione degli animali rappresentano un omaggio alla terra, alla fatica e alla dedizione di chi ogni giorno lavora per preservare l’equilibrio tra uomo e natura. Un messaggio di speranza e di continuità che, anno dopo anno, si rinnova con immutata forza.





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