Oristano Uno dei corsi di laurea principali dell’università di Oristano cambia pelle. Management delle destinazioni e del turismo culturale prende infatti il posto dello storico corso in Economia e gestione dei servizi turistici. Si può dire che si va incontro a un ammodernamento dettato dalle mutate esigenze del mondo del lavoro e dagli scenari completamente stravolti dalla tecnologia nella gestione di una materia molto particolare come il turismo. Non è l’unica novità per l’anno accademico che verrà, visto che a Oristano sparisce il corso in Biotecnologie industriali e ambientali per far posto a una materia molto più attinente al territorio come Biotecnologie marine e degli ecosistemi acquatici. Per quanto riguarda il primo dei due corsi che mutano, l’annuncio era stato dato pubblicamente dal rettore Francesco Mola, che guida l’università di Cagliari da cui dipendono alcuni dei percorsi di studio gestiti al Consorzio Uno nell’ex monastero del Carmine. In realtà, come conferma il direttore generale dell’ateneo oristanese, Francesco Asquer, manca ancora qualche passaggio burocratico in via di definizione al ministero, ma, se il rettore ha rotto gli indugi significa che siamo alle formalità.
Il nuovo corso, che dipende dalla facoltà di Scienze economiche, giuridiche e politiche dell’università di Cagliari, formerà professionisti nella gestione delle destinazioni, degli eventi e, più in generale, del turismo culturale, con un focus sulla sostenibilità, sull’innovazione tecnologica, sull’inclusione e sulla valorizzazione del patrimonio ambientale, sociale, storico e culturale. Visti gli ultimi sviluppi in tal senso nel territorio oristanese con l’impulso dato da Mont’e Prama, che è diventato un faro in questo ambito anche al di fuori dell’isola, si è voluto dare un’impronta più marcata al corso. Per quanto riguarda gli aspetti più prettamente didattici, avrà una durata triennale e si comporrà di 180 crediti formativi, con un percorso multidisciplinare e due curriculum separati. Sono quello in Management delle destinazioni e Management degli eventi e del turismo culturale. Come spiega Francesco Asquer «avranno in comune le lezioni del primo anno che sono propedeutiche a entrambi gli indirizzi». I principali obiettivi di apprendimento sono l’analisi e la gestione delle destinazioni turistiche e culturali, con una forte base in principi economici, di marketing e gestione strategica; l’integrazione di conoscenze di economia, diritto del turismo, statistica, geografia, antropologia e sociologia per una comprensione completa del settore; lo sviluppo delle abilità specifiche nella promozione delle destinazioni e degli eventi culturali attraverso approfondimenti di marketing, comunicazione e media; l’insegnamento di competenze linguistiche avanzate per operare efficacemente nel contesto internazionale del turismo; l’educazione alla gestione del patrimonio culturale e naturale, con un focus sulla legislazione dei beni culturali e sull’archeologia.
Gli sbocchi occupazionali principali del corso comprendono le posizioni di manager delle destinazioni turistiche, organizzatore di eventi, esperto in marketing e promozione delle destinazioni. Da questo corso di laurea, il Consorzio Uno si aspetta un incremento notevole delle iscrizioni. «Riteniamo che sia molto attrattivo anche per territorio diversi da quello oristanese e che in campo turistico sono all’avanguardia – prosegue Francesco Asquer –. Stiamo proseguendo con gli open day e le attività di orientamento nelle scuole superiori e siamo convinti che, anche se non da subito, la strada intrapresa garantirà buoni frutti e uno sviluppo all’università di Oristano». L’ateneo che nei suoi obiettivi ha sempre messo anche quello di inserire corsi di laurea non presenti in altre località, ha voluto anche dare una nuova veste al corso di Biotecnologie industriali e ambientali che si trasforma in Biotecnologie marine e degli ecosistemi acquatici. Vista la conformazione del territorio e considerata la presenza di importanti strutture scientifiche come il Centro Marino internazionale di Torregrande, il Cnr e l’Area Marina protetta del Sinis-Mal di Ventre si cerca di stringere il campo e concentrarsi sulle specificità per suscitare maggiore interesse negli studenti anche in vista di una futura collocazione nel mondo del lavoro.
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