Il migliore turismo in Sicilia? Quello in bicicletta

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Se c’è una regione italiana in cui il clima, a torto o a ragione, è idealizzato e ritenuto il miglior clima per il turismo, questa è la Sicilia.

Isola immersa nel Mediterraneo, essa stessa dotata di una ventina di isole minori (da Panarea a Pantelleria), la Sicilia è meta di milioni di turisti ogni anno (oltre 2 milioni nel solo primo semestre 2024): italiani, europei, americani, giapponesi, russi, atterrano a Palermo o a Catania, per approfittare del sole, del mare, dell’architettura, del buon cibo, dell’ottimo vino e dell’ospitalità.

Ma qual’è il periodo migliore per visitare la Sicilia?

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Se è vero, infatti, che i giorni di pioggia nell’isola sono così rari che difficilmente rischiano di rovinare una settimana di permanenza ai turisti, è altrettanto vero che alcune settimane all’anno rischiano di essere eccessivamente calde, per riuscire ad approfittare della permanenza e soprattutto per poter visitare città e siti archeologici.

Scegliere il periodo primaverile o quello autunnale, allora, consente di girare per vie e piazze, anche nel più caldo entroterra, senza rinunciare a lunghi bagni a mare.

E qual è, invece, il miglior modo per scoprire i luoghi più caratteristici dell’isola? Se le ferrovie non sono particolarmente sviluppate in Sicilia (soprattutto per raggiungere i centri minori e lontani dalle coste), i servizi di bus rimediano, almeno in parte, a questa mancanza; servirsi di un’auto rende di certo autonomi negli spostamenti, ma il noleggio rischia di incidere pesantemente sul budget necessario. Un’ottima soluzione potrebbe essere quella della bici.

Fare bikepacking in Sicilia

Il bikepacking (attività che consiste nel viaggiare su due ruote portando con sé tutto il necessario per lunghe permanenze lontano da casa) è una tendenza sempre più diffusa in tutta Europa, al punto che sta crescendo anche nelle città e nei centri minori siciliani il numero di operatori turistici che offrono pacchetti vacanza tutto compreso (hotel, traccia del percorso, visite guidate, noleggio bici, …), così come è in aumento il numero di bike hotel (strutture ricettive che offrono un servizio completo ai ciclisti che pernottino: ricovero bici in sicurezza, possibilità di lavare il mezzo, possibilità di effettuare piccole riparazioni, collegamento con officine specializzate per guasti più importanti, …).

Le strade della Sicilia si prestano al cicloturismo e un numero crescente di percorsi beneficia oggi di segnaletica e di manutenzione, anche se, nei tantissimi km sprovvisti di piste specificamente riservate alle due ruote, l’attenzione che i ciclisti prestano ai mezzi a motore deve essere sempre molto elevata.

Coast to coast: pedalare verso l’Etna

I percorsi “disegnati” per i turisti consentono a chiunque, anche a chi non sia particolarmente allenato, di spostarsi da una parte all’altra dell’isola: anche se le altimetrie possono raggiungere i due mila metri sul livello del mare (che si elevano oltre i tremila per chi intraprenda la salita sull’Etna), sono possibili dei percorsi alternativi con dislivelli tutto sommato modesti.

Un percorso che permette di attraversare tutta l’isola da ovest ad est o da est ad ovest parte da Palermo o da Trapani e consente di raggiungere la città di Catania all’incirca in una settimana.

Ma ciò che maggiormente rileva non sono tanto le città di partenza o quella di arrivo (centri che, comunque, meritano, per la ricchezza dell’architettura, uno o due giorni di turismo ciascuno), quanto i piccoli e medi centri che il percorso attraversa con i suoi 460 km e 9.000 metri di dislivello: Paceco, Salemi, Gibellina, Monreale, Sambuca di Sicilia, Caltanissetta, Enna, Leonforte, Centuripe, Paternò, …

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Le varianti: verso Siracusa e la costa nord

I percorsi che attraversano la Sicilia non sono qualcosa di fisso e immutabile: ad ogni incrocio, si può deviare dalla strada consigliata dalla traccia per scoprire altri paesi, altrettanto affascinanti,

Le alternative a questo percorso non mancano, ovviamente: partendo ancora una volta da Trapani o da Palermo, dopo aver raggiunto Caltanissetta si può puntare il timone in direzione sud e, dopo aver attraversato e visitato centri come Piazza Armerina con la sua Villa Romana del Casale, Caltagirone con le ceramiche, … arrivare a Siracusa, dopo aver percorso 400 km e 7.900 metri di dislivello.

Un’altra possibilità di visitare la Sicilia in bicicletta consiste nel percorrere tutta la costa nord. L’avventura, in questo caso, è più impegnativa, dato che si parla di 410 km e 12 mila metri di dislivello.

Andando da ovest verso est, i ciclisti si inerpicheranno sui monti del Parco delle Madonie (provincia di Palermo) e su quelli del Parco dei Nebrodi (provincia di Messina), entreranno nel suggestivo Parco fluviale dell’Alcantara (Messina) e saliranno sulle vette del Parco dell’Etna.

I percorsi ad anello in Sicilia

Esistono, ovviamente, anche percorsi meno impegnativi, come quelli ad anello (che richiedono da due a tre giorni per essere completati).

Partendo da Palermo, si raggiungono Castellamare del Golfo, Trapani, Marsala, Mazara del Vallo e Sciacca. Nella punta opposta della Sicilia, da Siracusa si pedala verso Ragusa e si continua verso Modica, Scicli, Pozzallo e Marzamemi. Gli amanti dei castelli medievali trovano percorsi nel territorio di Agrigento (castelli chiramontani), mentre gli amanti della montagna possono salire sull’Etna (Pista pedemontana e Pista altomontana), sulle Madonie o sui Nebrodi.

Apprezzare la diversità enogastronomica e architettonica grazie alla bici

I cicloturisti che pedalano in Sicilia assaporano paesaggi sempre cangianti, con colori che variano dal marrone della terra arata di fresco, all’oro del grano poco prima del raccolto, dal rosso della sudda, un particolare tipo di trifoglio, al verde dei prati. Castelli normanni, palazzi dall’architettura di chiara influenza araba e centinaia di chiese e basiliche, costruite a partire dal X secolo si alternano in ogni paesino attraversato.

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Ogni sosta può essere arricchita dalla degustazione delle specialità enogastronomiche: formaggi di pecora, granite, arancine (che, nel procedere verso est, muteranno nome e forma, per diventare arancini e prendere la tradizionale punta del catanese, in onore dell’Etna), vini del trapanese e vini del ragusano, arance della Piana di Catania.

Avventure ciclistiche virtuali

E la sera, accompagnando un bicchiere di vino ad un piatto di pesce, i cicloturisti in Sicilia possono rilassarsi restando sì nel mondo del ciclismo, ma con una sterzata versao il mondo virtuale, grazie alle tante slot online a tema ciclistico disponibili nei migliori casino non AAMS. Grazie a titoli come Pedal Power di Microgaming e Bike Mania di Portomaso Gaming, relax e divertimento sono assicurati.



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